Il borgo medievale di San Severino di Centola vecchia è un luogo affascinante, dove il tempo sembra essersi fermato all’inizio del Novecento. La sua posizione strategica, con il castello, le cappelle e le antiche abitazioni, lo rende uno dei più suggestivi del Cilento.
Le origini di San Severino di Centola
Questo antico borgo risale al periodo medievale, tra il X e l’XI secolo. Il suo nome è legato alla famiglia nobile dei Sanseverino, potenti signori del Principato di Salerno, anche se non è certo se il nome derivi dalla famiglia o viceversa. Uno dei primi edifici costruiti fu il castello, situato su una roccia che domina la valle del Mingardo. Da qui, era possibile controllare l’ingresso alla suggestiva Gola del Diavolo.
Le stratificazioni storiche
Il borgo di San Severino ha subito diverse trasformazioni attraverso i secoli:
• X-XI secolo: periodo longobardo
• XI-XII secolo: dominazione normanna
• XII-XIII secolo: epoca sveva
• XIII-XIV secolo: sotto il dominio degli Angioini
Il declino e l’abbandono
L’abbandono del borgo iniziò nel XIX secolo, proseguendo fino alla prima metà del XX secolo. Le difficoltà di accesso alle case arroccate spinsero gli abitanti a trasferirsi nella valle, dove oggi sorge la stazione ferroviaria di Centola – Palinuro – Marina di Camerota. Tuttavia, alcune famiglie rimasero a vivere nel borgo fino al 1977, quando la cappella smise di essere utilizzata come chiesa parrocchiale.
Gli edifici del borgo
Sulla cresta della collina si ergono ancora numerosi edifici, tra cui le rovine del castello, la torre longobarda, il palazzo baronale e le chiese di Santa Maria degli Angeli e di San Nicola.
Il Castello: costruito nell’XI secolo, oggi restano tracce di archi gotici, una sala con finestre e parte della cappella palatina.
La Torre Longobarda: a pianta quadrata, era utilizzata per il controllo della valle e delle vie di comunicazione. Oggi ne restano solo ruderi.
Il Palazzo Baronale: edificato nel 1400, è l’edificio più imponente del borgo e si estende attraverso l’intero paese, con tre piani non collegati tra loro.
Il Museo dell’Emigrante Cilentano
Di recente, nel borgo abbandonato è stato istituito il Museo dell’Emigrante Cilentano, un omaggio ai cilentani che emigrarono in Pennsylvania per lavorare nelle miniere di carbone. Il museo ricrea l’ambiente delle case dei contadini-emigranti, mantenendo viva la memoria storica del Cilento.
Le chiese
La Chiesa di Santa Maria degli Angeli: situata nella parte sud del borgo, ha una navata unica e un abside pentagonale. Il campanile è a pianta quadrata.
La Chiesa di San Nicola: presenta un’abside semicircolare e una navata unica. Il campanile è ancora in funzione e in alcune occasioni vi si tengono celebrazioni religiose.
San Severino di Centola è un luogo carico di storia e suggestione, dove l’eco di un passato lontano si mescola alla bellezza senza tempo del paesaggio cilentano.