In un angolo della cucina profumato di vaniglia e fiori d’arancio, c’è una donna (Nonna Angelina) che ancora oggi impasta, sorride e racconta storie mentre mescola con sapienza. Le sue mani conoscono ogni gesto della tradizione, tramandato da sua madre, e ogni ricetta ha il sapore autentico delle feste di una volta.
Oggi ci regala due dei suoi capolavori dolci: la pizza di grano e la pizza di riso, specialità che ancora riempiono la casa di profumi e chiacchiere quando arriva il momento di prepararle.
L’impasto della memoria (e della bontà)
La base è la stessa per entrambe le pizze, semplice e perfetta:
- 1 kg di farina
- 4 uova
- 150 g di zucchero
- 200 g di sugna (strutto)
- Spumante dolce oppure vino bianco e fiori d’arancio
Si lavora con pazienza, tra mani infarinate e ricordi condivisi. Questo impasto è il tappeto su cui poggiano i ripieni profumati e ricchi, quelli che fanno festa davvero.
La pizza di grano: un abbraccio cremoso
Il ripieno è puro amore:
- 700 g di ricotta di mucca
- 700 g di zucchero
- 7 uova intere + 3 tuorli
- 1 bustina di vaniglia
- 2 fiale di fior d’arancio
Si mescola fino ad avere una crema densa e vellutata, che profuma di casa. Si stende sull’impasto, si chiude con un secondo velo sottile, e si cuoce finché diventa dorata e irresistibile.
La pizza di riso: più delicata, ma piena di carattere
Ecco il ripieno “gemello diverso”:
- 1 kg di riso cotto nel latte (con 300 g di latte, 1 cucchiaio di strutto o burro, fatto bollire fino a diventare crema)
- 1 kg di ricotta
- Zucchero quanto basta
- 8 albumi montati a neve
- Cannella, liquore Strega, vanillina o altri aromi a piacere
Dopo aver lasciato raffreddare il riso, si mescolano tutti gli ingredienti e si frulla il composto. La pizza di riso ha una consistenza morbida, quasi eterea, con un sapore che sa di aromi antichi e gesti precisi.