C’è qualcosa di speciale nel trascorrere il tempo in cucina con una nonna. Non è solo una questione di imparare nuove ricette, ma un vero e proprio viaggio nel tempo, un tuffo nei profumi e nei sapori della tradizione. Le nonne sono custodi di una cultura gastronomica che rischierebbe di perdersi nel frenetico mondo moderno. Con i loro gesti lenti, precisi e pieni d’amore, insegnano non solo a cucinare, ma anche a rispettare le materie prime e a valorizzare ogni singolo ingrediente.
Ho avuto la fortuna di vivere un’esperienza unica con Nonna Angelina (non è la mia vera nonna, ma è la nonna di tutti), la custode delle ricette di famiglia. Tra racconti della sua infanzia nel cuore del Cilento e il crepitio della legna nel caminetto, mi ha insegnato a preparare le castagnelle cilentane, dolcetti tipici che parlano di calore, casa e tradizioni antiche. Ogni passaggio della preparazione era accompagnato da una storia, da un sorriso, da un consiglio che solo l’esperienza di una vita può offrire. Se volete potete vedere anche il video cliccando qui.
Un viaggio tra sapori e tradizioni
Nonna Angelina mi ha raccontato che le castagnelle cilentane erano il dolce delle feste, preparato soprattutto in occasione del Natale. Le castagne, raccolte con cura nei boschi vicini, erano protagoniste assolute. “Non sprecare nulla”, mi diceva mentre tagliava con delicatezza ogni ingrediente. La sua saggezza si rifletteva nei suoi movimenti: precisi, ma mai frettolosi.
Abbiamo iniziato con la crema di castagne, il cuore di queste delizie. Ogni ingrediente veniva scelto con attenzione, ogni passaggio era un rito. Poi, siamo passati alla preparazione della pasta, un lavoro che richiede forza, pazienza e dedizione. Mentre impastavamo, mi raccontava delle feste di paese, delle serate passate a chiacchierare davanti al fuoco, dei giochi di un tempo che oggi sembrano lontani.
La ricetta delle castagnelle cilentane
Nonna Angelina mi ha affidato con orgoglio la sua ricetta, che voglio condividere con voi.
Ingredienti per la crema da frullare:
- 1 kg di castagne (già bollite e pelate)
- 500 g di cioccolata fondente
- 200 g di zucchero
- Caffè a piacere
- Cacao amaro
- Un goccio di liquore Strega o Sambuca
- Buccia grattugiata di mandarino
Preparazione della crema:
Per prima cosa, abbiamo frullato le castagne fino a ottenere una purea liscia. A questa, abbiamo aggiunto la cioccolata fondente sciolta a bagnomaria, lo zucchero e un po’ di caffè, mescolando con cura. Il tocco segreto è il liquore, che regala un profumo unico, e la buccia di mandarino, che aggiunge freschezza e intensità. Una volta pronta, la crema deve riposare per amalgamare i sapori.
Ingredienti per la pasta:
- 1 kg di farina
- 125 g di sugna (strutto)
- 4 uova
- 100 g di zucchero
- 1 bicchiere di latte
- 1 bicchiere di vino bianco
- Buccia grattugiata di limone
Preparazione della pasta:
In una grande spianatoia di legno, abbiamo disposto la farina a fontana, al centro della quale abbiamo versato lo strutto, le uova, lo zucchero, il latte e il vino. Con calma e pazienza, abbiamo impastato fino a ottenere un composto liscio ed elastico. Nonna Angelina mi ha insegnato che la chiave è “sentire” l’impasto con le mani: deve essere morbido, ma non appiccicoso. Una volta pronto, l’impasto viene steso e tagliato in dischi sottili.
Assemblaggio e cottura:
Con la pasta, abbiamo creato dei piccoli involucri per la crema di castagne, richiudendoli con cura per evitare che si aprissero durante la cottura. Le castagnelle possono essere cotte al forno o fritte, ma noi abbiamo scelto la versione tradizionale: la frittura, che regala una croccantezza irresistibile. Una spolverata di zucchero a velo o cacao amaro completa il tutto.
Un dolce che scalda il cuore
Preparare le castagnelle cilentane con Nonna Angelina e Nonno Angelo è stata un’esperienza che non dimenticherò mai. Non si è trattato solo di cucinare, ma di creare un legame ancora più profondo con le mie radici. Ogni morso di questi dolcetti racchiude un pezzo di storia, un ricordo, un insegnamento. E mentre assaporo il risultato del nostro lavoro, penso a quanto sia importante custodire e tramandare queste tradizioni, per far sì che non si perdano mai.
Se avete una nonna, una mamma o una persona cara che vi può insegnare una ricetta di famiglia, non perdete l’occasione di imparare da loro. Non è solo cucina: è amore, è storia, è vita.